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Il topinambur è un tubero dalla polpa carnosa e biancastra e dal sapore delicato e gradevole, una via di mezzo tra quello della patata e quello del carciofo. Non a caso è anche conosciuto col nome di “carciofo di Gerusalemme” o “patata americana”.
Ne esistono due varietà: una bianca, che si trova in commercio a partire dalla fine di agosto, e una bordeaux che si trova da ottobre a primavera. Come ho già anticipato, il topinambur ha importanti proprietà benefiche e curative.
Esso, infatti, è in grado di ridurre l’ assorbimento degli zuccheri e del colesterolo da parte dell’intestino e, per questo motivo, è particolarmente indicato per i diabetici e per tutti coloro che soffrono di alti livelli di colesterolo.
Il topinambur, inoltre, è indicato per chi vuole perdere peso. Questo tubero contiene l’inulina che, abbinata all’acqua, ha la straordinaria proprietà di conferire una sensazione di sazietà. Pertanto, le persone con problemi di peso o addirittura di obesità causati da un appetito costante, dovrebbero bere molto prima di mangiare i topinambur.
L’inulina è importantissima, poi, perché favorisce anche la digestione, riduce la produzione di gas intestinali e aiuta a riequilibrare la flora intestinale. Il topinambur può essere consumato crudo (in questo caso si mantengono inalterate tutte le sue proprietà benefiche) semplicemente condito con olio, limone, sale e prezzemolo oppure grattugiato direttamente nelle insalate.
La pellicina che lo ricopre è molto digeribile e, perciò, non è necessario eliminarla. Può essere, inoltre, cucinato esattamente come le patate: cotto in padella, cotto a vapore o fritto.
Esso fornisce pochissime calorie: solo 30 kcal per 100 g di prodotto. Direi, quindi, che ha tutte le carte in regola per entrare a far parte della nostra alimentazione in modo più consistente.